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GLI SCAVI ARCHEOLOGICI

Castro Archeologica

Gli scavi della città interessano due località, entrambe di grande interesse archeologico, artistico e culturale: la “Palombara”, dove si sta indagando la Castro dell'Età del Bronzo, e la zona “Capanne”, dove nel 2000, in seguito ai lavori di ampliamento della rete fognaria, sono stati ritrovati resti di mura messapiche e di un importante complesso santuariale dedicato alla dea Minerva.

La zona “Capanne”, situata nel centro storico e fino al secolo scorso l'area più degradata del paese archeologico, è tutt'oggi oggetto di studi e ha permesso di accertare l'importanza di Castro nel panorama culturale, attirando l'attenzione della stampa internazionale.

Al 2015 risale la scoperta del busto acefalo della dea Minerva, ascrivibile alla seconda metà del IV secolo, preceduta di un paio di anni dal rinvenimento di una statuetta in bronzo. Entrambe raffigurano l'Atena di Troia, quella con l'elmo frigio. Nel 2017 fu portato alla luce l'altare monumentale, contemporaneo alla statua di culto, unico esemplare mai trovato in Puglia e simile in tutto e per tutto agli altari dei templi greci. L'altare è attribuibile al tempio di Minerva e davanti a questo era posto, per compiere i sacrifici animali in onore della Dea. Qui, infatti, sono state rinvenute decine di ossa di animali.

Nel 2018 Castro ha firmato con Edremit (Turchia) un gemellaggio sulle orme dell'Eneide. Nel 2021 il Consiglio d'Europa ha riconosciuto la "Rotta di Enea" come 45esimo Itinerario Culturale Europeo, inserendo Castro come tappa del viaggio dell'eroe troiano. Nel 2022 poi un altro importantissimo ritrovamento: la porzione della statua di aAena sottostante al busto.

Grazie a finanziamenti privati, a marzo 2023 è stata restaurata ed esposta la statua colossale, alta quasi 3 metri. Un pezzo unico in tutta la Magna Grecia che da subito ha attirato visitatori da tutto il mondo.

Gli scavi archeologici di Castro continuano a riservare innumerevoli sorprese come la muraglia difensiva del tempio e della città sacra che lo abbracciava. Gli archeologi Alessandro Rizzo ed Emanuele Ciullo, insieme agli operai Donato Merico e Luigi Bene, sotto il coordinamento del dottor Amedeo Galati e la direzione di Francesco D'Andria, Professore Emerito dell'Università del Salento e socio dell'Accademia dei Lincei, scavando nella nuda terra, portano alla luce i tesori del Mediterraneo arricchendo la storia del territorio.

Una parte dei reperti rinvenuti sono conservati nel Museo all'interno del Castello di Castro, visitato ogni anno da migliaia di utenti.

Per approfondimenti:

Città di Castro

Via di Mezzo S.N.
73030 Castro
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